L’habitat emozionale
GESTIRE LE EMOZIONI E NON SOFFRIRE PIÙ DI ANSIA, DI ATTACCHI DI PANICO O DI PROBLEMI EMOTIVO – COMPORTAMENTALI È POSSIBILE: BISOGNA PERÒ CONOSCERE COME FUNZIONA IL CERVELLO!
Perché proviamo ansia? Perché arrivano gli attacchi di panico? Perché esistono i disturbi ossessivo-compulsivi e perché viviamo emozioni negative?
Come possiamo fare per evitare tutto ciò?
Come ci dimostrano le ultime scoperte delle Neuroscienze e della Neurobiologia, in moltissimi casi è sufficiente conoscere i meccanismi di funzionamento del cervello per mantenere lo stato di salute e per scongiurare i problemi delle emozioni e dell’intero organismo!
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PER CAPIRE COME SIA POSSIBILE CHE UNA SEMPLICE CONOSCENZA DEI MECCANISMI DI FUNZIONAMENTO DEL CERVELLO PORTI ALLA SOLUZIONE DI MOLTI PROBLEMI PSICOFISICI, FACCIAMO UNA PRIMA RIFLESSIONE INSIEME:
Cosa succederebbe se mettessimo un pesce rosso fuori dall’acqua?
Il pesce rosso comincerebbe a vivere uno stato di malessere, a saltare e ad agitarsi perché andrebbe immediatamente in carenza di ossigeno!
Potremmo dire che è ansioso? Qualcuno affermerebbe che il pesce rosso è malato, che ha un problema emozionale o comportamentale o che ha un attacco di panico…? Qualcuno lo definirebbe ossessivo compulsivo, consiglierebbe di somministrare dei farmaci o di studiargli la psiche?
No, ovviamente!
E perché?
Perché tutti CONOSCIAMO quali sono le necessità di un pesce rosso ovvero sappiamo di cosa ha bisogno per stare bene e tutti conosciamo qual è il suo habitat ideale! E tutti sappiamo e capiamo che il pesce rosso non è malato ma si trova in un habitat a lui non congeniale!
In questo caso, la CONOSCENZA ci permetterebbe di risolvere velocemente il problema e di non far perdere tempo prezioso al pesce rosso.
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E cosa succederebbe se trasportassimo un leone al polo nord?
Il leone comincerebbe a vivere uno stato di malessere, soffrirebbe e probabilmente svilupperebbe qualche patologia…
Sarebbe il caso di somministrargli dei farmaci o di capire quali traumi ha avuto quando era cucciolo?
Beh, potrebbe anche essere il caso di somministrare dei farmaci (se la situazione lo richiedesse) ma di certo tutti CONOSCIAMO i bisogni di un leone e saremmo d’accordo nel pensare che la cosa più importante ed urgente da fare è quella di riportare il leone nel suo giusto habitat !
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E ALLORA PERCHÉ NON APPLICHIAMO LO STESSO RAGIONAMENTO PER L'”ANIMALE UOMO“?
Anche l’animale uomo ha bisogno di uno specifico habitat per vivere bene e per non andare incontro a problemi emozionali, comportamentali o fisici!
Se facciamo vivere l’animale uomo in un habitat non congeniale, come nei due esempi sopra esposti, non possiamo pretendere che esso rimanga in salute: sarà pressocché inevitabile che sviluppi uno stato di malessere.
Perché allora non ci preoccupiamo di CONOSCERE e di IMPARARE qual è l’habitat ottimale affinché l’animale uomo non sviluppi disturbi del corpo e della mente? Perché non proviamo a CAPIRE e APPRENDERE come funziona il cervello dell’animale uomo e di quali habitat ha bisogno per mantenere lo stato di salute e non produrre emozioni negative da dover gestire?
E perché mai, quando si è ormai instaurata una patologia, oltre a definirlo subito “malato”, sottoponendolo a terapie farmacologiche e/o psicologiche, non reintroduciamo l’animale uomo nel suo habitat ideale, come faremmo con qualsiasi altro animale?!
LA SPIEGAZIONE È SEMPLICE: CONOSCIAMO GLI HABITAT DEGLI ALTRI ANIMALI MA NON QUELLO DELL’ ANIMALE UOMO !
Soltanto da pochi anni, infatti, le Neuroscienze e la Biologia (in particolare le ultime ricerche sull’Etologia umana e sulla Neurobiologia) hanno identificato quattro habitat ideali per l’animale uomo, definendone caratteristiche e funzionalità.
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COSA FARE QUINDI…?
COME DOBBIAMO COMPORTARCI SE SI PRESENTANO DEI SINTOMI? COME RICONQUISTARE L’EQUILIBRIO PSICOFISICO, SE INSTAURA UNO STATO DI MALESSERE? COSA FARE SE SI RISCONTRANO PROBLEMI EMOZIONALI, COMPORTAMENTALI O VERE E PROPRIE PATOLOGIE?
Semplice: la prima (ovvia) cosa da fare è consultare ii medico per una diagnosi e una classica terapia allopatica, poi però si deve operare esattamente come si farebbe con il pesce rosso che, reinserito nel suo ambiente, non presenta più alcun malessere!!!
Per permettere infatti a qualsiasi organismo animale di riequilibrarsi autonomamente, in modo che lo stato patologico si risolva, indipendentemente da qualsiasi farmaco o terapia esterna (che nel frattempo può anche essere somministrata, a discrezione del medico) è fondamentale reintrodurre l’animale nel proprio specifico habitat ideale.
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DOVE TROVARE ALLORA LE INFORMAZIONI PER CONOSCERE L’HABITAT IDEALE PER L’ANIMALE UOMO ?
Anche in questo caso la risposta è molto semplice: è sufficiente rivolgersi alla persona più idonea per avere questo tipo di informazioni cioè ad un esperto di comportamento animale.
La scienza che studia il comportamento animale e che definisce gli habitat ideali per le varie specie è l’Etologia per cui, che lo si voglia ammettere o che si preferisca restare nell’ignoranza o nella misconoscenza, la verità è comunque una: l’unico esperto conoscitore dell’habitat dell’animale uomo è l’Etologo.
L’Etologo non è un Medico e non è uno Psicologo ma un Biologo che conosce perfettamente l’habitat di ogni animale, compreso quello dell’animale uomo.
E COME È POSSIBILE CHE LA SEMPLICE CONOSCENZA DELL’HABITAT DELL’ANIMALE UOMO POSSA SCONGIURARE GLI STATI ANSIOSI, GLI ATTACCHI DI PANICO, LE PAURE, I DISTURBI OSSESSIVI, COSÌ COME LE MALATTIE PSICOSOMATICHE O I DISTURBI CORRELATI CON LE EMOZIONI?
E SE I DISTURBI SONO GIÀ IN ATTO?
Il motivo per cui conoscere e fornire il giusto habitat può essere sufficiente per scongiurare emozioni negative o disturbi dell’organismo ad essi correlati è stato svelato dalle ultime scoperte dalla Neurobiologia sul funzionamento del cervello:
IL CERVELLO VA INCONTRO AD UN FORTISSIMO INDEBOLIMENTO
QUANDO NON VIVE NELL’HABITAT EMOZIONALE IDONEO
perde i punti di riferimento interni, produce ormoni dello stress che modificano i rapporti tra le aree cerebrali, modifica i circuiti neuronali e per tale motivo dà luogo a squilibri energetici, problemi emozionali, comportamentali e altera il sistema PNEI (psico-neuro-endocrino-immunitario) determinando la nascita di moltissimi stati di malessere e dei più vari disturbi dell’organismo.
In tal caso, l’Etologo non cura né il tuo pesce rosso né il leone né tanto meno l’animale uomo (per questo infatti ci sono i medici e gli psicoterapeuti) tuttavia fa una cosa semplice, intelligente e fondamentale: fornisce tutte le informazioni e le conoscenze necessarie e indispensabili per individuare in quale habitat far vivere il pesce, il leone e qualsiasi altro animale, così da evitare che si creino stati di malessere.
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CONCLUSIONE: soffriamo di ansia, di panico e di altri problemi delle emozioni e del comportamento poiché non conosciamo a sufficienza l’habitat in cui la nostra parte animale ha bisogno di vivere!
SOLUZIONE: conoscere l’Etologia umana per capire cosa fare per stare bene e quale habitat situazionale ricreare intorno a noi.
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