Perché funziona il percorso formativo che propongo?
Su quali presupposti scientifici si fonda?
Il mio ingresso nel Mondo delle Neuroscienze inizia nel 1996 e, nel corso di questi ventisette anni di studio, ho potuto approfondire la conoscenza proprio di quei particolari e specifici meccanismi di funzionamento del cervello correlati con la genesi delle sofferenze emotive. Da allora ho avuto la fortuna di effettuare diverse interessanti scoperte che mi hanno permesso di proporre una nuova Teoria scientifica sulla produzione di neurotrasmettitori ed emozioni. (clicca qui per sapere cosa scrivono di me i principali quotidiani nazionali).
Si tratta di una Teoria scientifica che propone nuovi e inaspettati paradigmi scientifici ovvero nuove chiavi di lettura sui motivi per cui il nostro cervello produce emozioni e sensazioni, comportamenti e pensieri intrusivi, limitanti e demotivanti (quelli che noi comunemente chiamiamo insicurezze, preoccupazioni, paure e disistima).
Le differenze con le chiavi di lettura ufficiali e più accreditate, utilizzate dalla Psicologia, sono tali e tante che spesso la Teoria che insegno si trova ad essere in antitesi con esse tuttavia le verità scientifiche in cui credo sono supportate da anni di osservazioni, di studi e di ricerche indipendenti nonché dalla letteratura scientifica pertanto ritengo giusto e doveroso divulgare, diffondere e insegnare le conoscenze acquisite in più di vent’anni di lavoro, dal momento in cui queste nuove chiavi di lettura permettono di gestire in modo pratico ed efficace le aree neuronali responsabili della genesi di emozioni destabilizzanti, di pensieri intrusivi e demotivanti, di comportamenti disfunzionali e controproducenti e di sensazioni spiacevoli e limitanti!
In cosa si traduce tutto questo? Cosa vuol dire in termini pratici e concreti?
Vuol dire che si può imparare come evitare che il cervello produca tutti questi elementi destabilizzanti sopra descritti (emozioni, pensieri, comportamenti e sensazioni) in modo che la qualità della vita migliori considerevolmente e non si presentino più le insicurezze, le preoccupazioni, la disistima, la scarsa fiducia in se stessi, la debolezza caratteriale, le frustrazioni e le varie sofferenze, correlate con tutto questo.
Molti propongono percorsi che contengono la loro versione rivista e aggiornata delle solite metodologie, con spunti personali e modi più o meno diversificati di interazione con il cliente; io propongo un cambio di prospettiva totale perché le basi e gli schemi operativi su cui si fonda l’interpretazione del funzionamento del cervello sono evidentemente incompleti: lo studio delle Biologia delle emozioni, delle caratteristiche biologiche del sistema cognitivo, dei circuiti dopaminergici (che hanno caratteristiche particolarissime, diverse rispetto agli altri circuiti neuronali), dei circuiti serotoninergici e delle informazioni registrate nelle memorie correlate con l’attività delle amigdale mi ha infatti fortemente convinto che alcune delle attuali ipotesi sul funzionamento del cervello – e sui motivi per cui nella nostra vita si presentano emozioni destabilizzanti e sofferenze di vario genere – non siano del tutto corrette per cui ho deciso di proporre un cambio di paradigma scientifico.
È molto difficile proporre una nuova Teoria soprattutto se afferma che il cervello non funziona così come si è sempre creduto e se dichiara apertamente che esistono regole e meccanismi di funzionamento diversi da quanto ipotizzato e del tutto inaspettati rispetto a teorie ufficiali e ben più accreditate, soprattutto dal momento che questa Teoria che propongo rischia di ribaltare le basi su cui appoggiano altre discipline.
Nonostante le difficoltà che potrò incontrare nel tentativo di far accettare la scomoda verità che propongo e gli ovvi sforzi per screditarmi o per osteggiare la mia attività di insegnamento e di divulgazione che ne deriveranno, ho deciso comunque – ormai da diversi anni – di portare avanti questa riforma delle chiavi di lettura sul funzionamento del cervello piuttosto che abiurare la mia verità scientifica. D’altronde negli anni del più bieco oscurantismo, imperante nel 1633, anche l’immenso Galileo Galilei dovette abiurare la sua verità scientifica e – senza alcuna velleità di paragone ma con molta umiltà e ben riconoscendo la differenza tra il Genio assoluto e la mia piccola Mente – spero che nel ventunesimo secolo si possa essere almeno liberi di diffondere le proprie idee.
Perché propongo un percorso formativo, nel quale imparare come funziona il cervello?
Si può davvero imparare come evitare la genesi delle sofferenze emotive?
Come detto, quindi, dal 2005 mi occupo alacremente ed instancabilmente di insegnare come funziona il cervello, sia attraverso percorsi formativi ad hoc, con lezioni individuali o di gruppo, sia in qualità di relatore di convegni e conferenze in ambito scientifico poiché conoscere come funziona il cervello può EVITARE la frequente genesi di elementi destabilizzanti, emozioni spiacevoli e pensieri intrusivi compresi ed è giusto che chiunque voglia stare bene emotivamente possa accedere a queste conoscenze scientifiche!
Invece di lasciare che il cervello le produca per poi – giustamente – ricorrere ad una psicoterapia o ai farmaci, secondo la Teoria che porto avanti è possibile addirittura imparare come evitare che queste sofferenze emotive vengano generate!
Non è forse meglio… prevenire invece che curare?!
La Scienza si evolve e mette a disposizione sempre nuovi strumenti operativi per migliorare la vita e per ritrovare la serenità: quello che ti propongo è un percorso di consapevolezza basato sulle mie ricerche e sui miei studi sulla Biologia delle emozioni, sull’Etologia umana e sulle Neuroscienze (con particolare considerazione al funzionamento dei neuroni che producono dopamina e serotonina). Esso consente di imparare come funziona il cervello e quali azioni compiere per sostituire i concetti strutturanti scientificamente non corretti, per permettere alle nostre aree neuronali di riequilibrarsi: da oggi ritrovare la tranquillità e la serenità emotiva è più semplice di quanto non si creda! |